STORIA DEL TEATRO STORICO DI OSTERIA NUOVA
SOCIETA' SPORTIVA AUDACE RESISTENTE - Casa del Popolo di Osteria Nuova Bagno a Ripoli
Sintesi di una storia collettiva
Storia di un' Associazione ultra centenaria che dopo aver costruito la sua sede non ha potuto più ritornare ad esserne proprietaria..
A Osteria Nuova nasce la società di mutuo soccorso il 17 novembre 1901 sulla scia di un associazionismo che aveva già visto la costituzione della società Cooperativa fin dal 14 gennaio 1894, come risulta da un esemplare dello Statuto a stampa conservato in Biblioteca Nazionale. Il suo scopo era "il mutuo soccorso materiale e morale fra gli iscritti; l'assistenza ai soci malati; il canto corale e la ricreazione".
LE ORIGINI
Riteniamo che chiunque venga a lavorare nella nostra associazione debba conoscerne per grandi linee la storia controversa e incredibile che l'ha portata ad avere sede in uno stabile sostanzialmente costruito e mantenuto a proprie spese nel corso di quasi un secolo, ma di cui è formalmente considerata un occupante abusivo essendo lo stabile di proprietà del Demanio.
Quella che oggi si chiama Società Sportiva Audace Resistente rivendica infatti con orgoglio nobili origini da quegli uomini e donne che credevano profondamente nei valori della solidarietà e nella elevazione culturale e sociale dell'individuo che essi intesero onorare anche attraverso la costruzione di questa sede intorno al 1924. E' incredibile che dopo quasi 70 anni dalla situazione post-fascista che determinò questa anomalia non si sia mai potuto concretizzare il ritorno di questo patrimonio sociale ai loro figli e nipoti ancora attivi nel perseguire gli stessi ideali, restando a tutt'oggi di proprietà del Demanio statale.
Ma le nobili origini ideali della Società affondano le loro radici ben oltre, fin agl'ultimi decenni dell' 800 quando alle grandi scoperte tecniche seguì un successivo sviluppo industriale che mise in moto una complessa trasformazione economica e sociale che per la prima volta nella storia dell'uomo si pose il problema di trasformare in maestranze di fabbrica mano d'opera principalmente dedita all'agricoltura.
L'allontanamento dai mezzi di sostentamento insiti nell'attività agricola e il venir meno di una mutua socialità tipica delle numerose famiglie "proletarie", provocò la necessità di sopperire a bisogni di assistenza economica e sociale che uno Stato totalmente impreparato a questo cambiamento, avrebbe dato risposte solo moltissimi anni dopo.
Fu in questo clima che le prime aggregazioni di operai e artigiani posero le basi per dare vita alle prime Società Cooperative di Consumo e alle Società di Mutuo Soccorso, gli stessi che successivamente daranno luogo ai primi scioperi della storia moderna.
LA FONDAZIONE
A Osteria Nuova nasce la società di mutuo soccorso il 17 novembre 1901 sulla scia di un associazionismo che aveva già visto la costituzione della società Cooperativa fin dal 14 gennaio 1894, come risulta da un esemplare dello Statuto a stampa conservato in Biblioteca Nazionale. Il suo scopo era "il mutuo soccorso materiale e morale fra gli iscritti; l'assistenza ai soci malati; il canto corale e la ricreazione".
L'art. 31 dello statuto stabiliva che la Società venisse in aiuto al socio attivo nel caso fosse colpito «da malattia che lo renda inabile al lavoro» con la concessione di «un assegno giornaliero di lire una per i primi 30 giorni, e continuando la malattia gli verrà concesso per altri 20 giorni l'assegno giornaliero di lire 0,50».
Nella nostra sede custodiamo ancora il vecchio gonfalone di questa società ricamato a mano.
Il 4 dicembre 1921 l'Adunanza Generale approvò un nuovo Statuto e il sodalizio assunse la denominazione di Società di Mutuo Soccorso e Ricreativa dell'Osteria Nuova. Il nuovo Statuto fissava tra i propri scopi le rivendicazioni sociali che riflettevano bene l'ispirazione del movimento socialista, che in quegli stessi anni si era posto a guida di un vasto rinnovamento sociale e ideologico. Nello stesso periodo 1922, prendeva vita l'attuale nostra S.S.RESISTENTE (quest'anno si festeggerà il 90° della fondazione), che intreccerà la propria storia con la Società di Mutuo Soccorso e Ricreativa affiancandola e poi sostituirla nel 1960, come vedremo, pur di ritornare in possesso della "propria casa" che già il Fascismo aveva usurpato e per questo dopo la guerra la proprietà passò al Demanio.
LA COSTRUZIONE
Intorno al 1924 si cominciò a pensare alla costruzione di una nuova sede, in quanto i vecchi locali non erano più adatti allo scopo. Si cominciò così a edificare il locale ancor oggi occupato dalla nostra Associazione che nel 1930 appariva come nella foto qui sotto.
Racconta Michele Turchi, storico del nostro territorio, in una delle sue numerose pubblicazioni edite dalla nostra Associazione, che "Il terreno fu concesso "sulla parola" dal marchese Guasconi e i soci lavoravano a turno durante i giorni festivi sotto la direzione di sette di essi, più esperti in muratura. Durante la settimana i contadini provvedevano a trasportare, con i carri agricoli trainati da buoi, pietre dalla cava delle Mortole, rena dal borro di San Giorgio e scorie di calce dalla fornace del Bigallo.
....Il progetto fu eseguito dall'ingegner Rodolfo Sedili, allora insegnante di matematica presso la Facoltà di Architettura. Quest'ultimo, però, si allontanò ben presto dalla direzione dei lavori, in quanto le sue idee erano in contrasto con quelle molto più modeste della Società. Il primo lotto a essere completato fu la sala del teatro. Questa fu inaugurata nel 1927 e la Società assunse nell'occasione la nuova denominazione di S.M.S. e Ricreativa Filippo Corridoni".
IL FASCISMO
...Ma in quegli stessi anni, scrive Michele Turchi, il regime fasci-sta stava penetrando sempre più a fondo nel tessuto sociale della nazione, e anche l' associazionismo fu interessato da questo fenomeno. Gli attivisti del Fascio di Osteria Nuova si posero a guida della locale S.M.S. con un con-senso che era, il più delle volte, frutto di minacce e intimidazioni. Finché un'assemblea dei soci deliberò di destinare l'immobile a sede della locale Casa del Fa-scio. Essendo richiesta per quella delibera l'unanimità dei presenti si era provveduto, nei giorni precedenti, all'espulsione di quei soci che si riteneva potessero opporsi a tale decisione.
Questo stato di fatto fu in seguito legalizzato. La Federazione Fascista trasferì in quell'edificio la propria sede locale e stanziò un contributo per ultimarne la costruzione, affidando i lavori alla ditta Carlo Cini.
Un pittore fu incaricato di affrescare il soffitto e le pareti della sala; inoltre, a lavoro ultimato, fu apposta sulla facciata la scritta «CASA DEL FASCIO». Così il 7 luglio 1930 veni-va inaugurata come Casa del Fascio. Invece la S.M.S. e Ricreativa Filippo Corridoni fu assorbita dalla Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.), che durante il Fascismo gestiva il settore ricreativo. Tra le iniziative dell'epoca ebbe una particolare risonanza l'installazione di uno dei primi proiettori cinematografici sonori.
DOPO LA GUERRA
.. racconta ancora Michele Turchi che dopo la caduta del Fascio (25 luglio 1943), su consiglio di un esponente del Partito d'Azione, una assemblea dei soci decise la ricostituzione della Società di Mutuo Soccorso, delegando allo scopo un comitato di tre persone che la mantenne affiliata alla O.N.D. (in quel periodo controllata dal Comitato di Liberazione Nazionale) e che successivamente assumerà la denominazione in Ente Nazionale Assistenza Lavoratori (E.N.A.L.).
Dopo la Liberazione (che a Bagno a Ripoli avvenne il 4 agosto 1944) la scritta Casa del Fascio sulla facciata dell'edificio fu trasformata in «CASA DEL POPOLO»; trovarono sede in quei locali il Sottocomitato di Osteria Nuova del C.T.L.N. e le sezioni del Partito Comunista, del Partito Socialista e, per un breve periodo, anche della Democrazia Cristiana.
LA RICOSTRUZIONE
Una perizia eseguita nel 1953 riferisce che la costruzione «rimase gravemente danneggiata per fatti di guerra nonché per la subita occupazione di truppe belligeranti di varie nazionalità, riportando danni al tetto, agli infissi, agli intonaci, etc. In tali deplorevoli condizioni l'immobile fu trovato dalla S.M.S. e Ricreativa dell'Osteria Nuova; la Società medesima provvide a proprie esclusive spese ad effettuare i lavori di riparazione necessari non solo a rendere l'immobile idoneo all'uso, ma anche a salvaguardarlo da ulteriori, altrimenti inevitabili, deterioramenti.
Oltre alla riparazione dell'edificio in ogni sua parte [...] provvide altresì, sempre a sue esclusive spese, a costruire una pista da ballo nel giardino annesso all'immobile». Un'assemblea dei soci in data 21 marzo 1948 aveva deliberato inoltre la costruzione di un pallaio, finanziata per mezzo di una sottoscrizione di «lire 100 per ogni Socio, facendo lavorare operai disoccupati a lire 10 giornaliere» su un terreno messo a disposizione dalla famiglia Piqué.
LA CONTROVERSA PROPRIETA'
Dopo la Guerra, continua Turchi: a seguito dell'articolo 38 della Legge N° 159 del 27 luglio 1944, i beni del disciolto Partito Fascista divennero gradualmente di proprietà dello Stato.
Anche la ex Casa del Fascio di Osteria Nuova fu interessata dagli effetti di questa legge, diventando di proprietà demaniale attorno al 1948.
Tutto questo avveniva mentre i soci ne avevano già intrapreso il restauro a proprie spese.
La S.M.S. intentò, tramite lo Studio Legale Faconti, una vertenza con l'Intendenza di Finanza con lo scopo di dimostrare l'illegittimità dell'appropriazione demaniale. Il carteggio si trascinò per anni, finché il 13 maggio 1958 si risolse con l'avviso di pagamento della cifra di lire 613.880, dovuta per «indennità di abusiva occupazione» nel periodo compreso tra il 1953 e il 1957.
Ma... «Ai primi del 1959 si venne a conoscenza che l'Intendenza di Finanza avrebbe venduto i locali ad un Ente. Fu facile capire che la Società di Mutuo Soccorso governata da socialcomunisti non avrebbe avuto facile accoglienza e quindi, dietro consiglio di Funzionari amici, fu consigliato di porre la candidatura all'acquisto da parte di una associazione indipendente ma che aveva la stessa sede della Società di Mutuo Soccorso. Questa Associazione o Ente era e ed è la attuale Società Sportiva Audace Resistente».
Cioè la nostra Associazione scrivente.
Fu così che l'assemblea dei soci, il 17 ottobre 1959 decretò il definitivo scioglimento della S.M.S. di Osteria Nuova, lasciando la conduzione delle attività ricreative alla Società Audace Resistente a partire dal 1 gennaio 1960. Quella stessa assemblea deliberò l'allontanamento delle sezioni dei partiti politici dalla sede sociale e la sottoscrizione di un prestito fra tutti i soci per far fronte al debito nei confronti dell'Intendenza di Finanza.
LO SFRATTOLO
Il compito più gravoso che la "nuova gestione" dovette subito affrontare fu la complessa trattativa con l'Intendenza di Finanza per l'acquisto del locale. Ma nel momento stesso in cui sembrava vicina una positiva conclusione, giunse come un fulmine a ciel sereno un avviso di sfratto datato 24 ottobre 1961 che intimava alla Società di lasciare liberi i locali entro 15 giorni perché destinati a diventare una caserma dei Carabinieri.
Sempre Michele Turchi ci racconta che il presidente della S.S. Audace Resistente, Severino Morelli, si rivolse al Prefetto per ottenere una proroga, dimostrando l'impossibilità materiale a eseguire lo sfratto. Allo stesso tempo la complessa vicenda fu documentata all'onorevole Ferdinando Targetti, parlamentare socialista e vice presidente della Camera dei Deputati. Nell'accorata lettera inviata si legge tra l'altro: «Il locale, pur mantenendo la sua democraticità, era in maggioranza composto da soci socialcomunisti e quindi non godeva delle simpatie delle autorità governative e così si cercava ogni soluzione per poter sfrattare gli occupanti malgrado che pagassero un lauto fitto ed avessero apportato dal 1945 in poi migliorie, mobili ed immobili». Allo stesso tempo si avrebbe fatto «chiudere l'unico luogo ove tutti gli abitanti di Osteria Nuova potevano seguire alla Televisione gli sviluppi del (nascente) centro sinistra». La risposta dell'onorevole Targetti non lasciava molte speranze: «come mia prima impressione non credo che ormai ci sia la possibilità di ottene-re quanto si sarebbe potuto chiedere, fondatamente, a suo tempo». Tuttavia, la procedura si interruppe e nessun'altra ingiunzione di sfratto arriverà più.
Si tornò a pensare all'acquisto dell'immobile dando forma legale più solida al sodalizio. Il 18 dicembre 1974, fu approvato alla presenza del notaio dottor Enzo Enriquez Agnoletti il nuovo Statuto del «Circolo Ricreativo, Culturale, Sportivo denominato Audace Resistente».
Tra gli scopi, all'articolo 2, viene sottolineato come il Circolo riprendesse i principi della progenitrice S.M.S.: «essere strumento di lotta per la crescita democratica e culturale della zona nella quale opera, mediante iniziative culturali, ricreative e sportive gestite dai Soci».
L'annosa pratica di acquisto, formalmente inoltrata, sembrava ormai giunta in porto, grazie alle disponibilità economiche derivanti dalle numerose attività svolte volontariamente, quando si verificò una improvvisa e imprevista battuta di arresto a causa della Legge n. 208 del 13 maggio 1978, che sanciva il diritto di prelazione degli Enti Locali per l'acquisto dei beni appartenuti al Fascio.
I risparmi e le energie messe in campo per l'acquisto dell'immobile non potendo essere finalizzate all'acquisto furono investite in alcuni appezzamenti di terreno confinanti con il Circolo.
La corsa della S.S. Audace Resistente per rientrare in possesso del proprio stabile si arresta così al 1978 e oggi la vicenda si ripropone immutata e con tutte le sue contraddizioni.
DALLA STORIA AI FATTI
Dalla storia che abbiamo sopra ripercorso pensiamo si possa oggettivamente rilevare una evidente ingiustizia della quale la nostra Associazione è stata vittima, bollata di occupante abusivo per ragioni puramente formali o/e politiche, per ciò che è sostanzialmente suo da quasi un secolo. Non solo, ma effettuando di fatto una conduzione dell'immobile a totale carico, ha assicurato il mantenimento di un bene che altrimenti avrebbe subito la stessa incuria di tanti altri beni pubblici abbandonati a se stessi o finiti preda di speculatori.
Riteniamo che la contraddizione sia talmente evidente che occorra porvi riparo e pensiamo che questa possa essere l'occasione.
Ancor più per quello che la S.S. Audace Resistente ha rappresentato fin qui per la comunità di Osteria Nuova per aver organizzato attività di ogni genere sulle quali l'Associazione non ha mai lucrato ma contribuito allo sviluppo sociale dei soci e di tutta una comunità, dai ragazzi agli anziani.
Di seguito sono riportate le principali attività che hanno caratterizzato le nostra Società dove senza dubbio quelle sportive rappresentano la fetta maggiore perché solo dal 1960 ha gestito anche le altre attività del settore ricreativo culturale passategli in eredità dalla di-sciolta Società di Mutuo Soccorso a causa di questa "controversa proprietà" come sopra rievocato.
Attività culturali anni 1960 - 1990
Durante gli anni Sessanta il circolo ricreativo fu affiliato dapprima all'E.N.A.L. e, dal 1967, all'A.R.C.I.
Oltre alla gestione del bar, costituirono occasioni di socializzazione e divertimento, il ballo (che nel periodo estivo si svolgeva all'aperto, nella cosiddetta Arena Usignolo), il cinema e i giochi delle carte, del biliardo e delle bocce. Tuttavia a partire dagli anni '70 le attività si svilupparono maggiormente in ambito culturale con l'organizzazione di assemblee e dibattiti su temi di attualità, con la presenza di personalità qualificate; adesione a movimenti e iniziative culturali promosse dagli Enti Locali e dal coordinamento dei circoli A.R.C.I; programmazioni cinematografiche qualificate; mostre sull'artigianato della zona e sulla storia della Casa del Popolo.
Nel 1971/72:
(con il coordinamento ARCI Firenze Sud)
- «Cinema e civiltà».
- «Manifestazioni a sostegno delle lotte dei lavoratori»: il Circolo si impegnò attivamente nel Comitato di sostegno dei lavoratori della «Damiani & Ciappi» in Assemblea permanente, in lotta per la salvaguardia dei posto di lavoro; fra l'altro furono organizzati due incontri con il Consiglio di fabbrica.
- «Manifestazioni per le riforme sociali e di struttura».
Nel 1973:
- Adesione alle iniziative comunali per la pace nel Vietnam: furono organizzati, insieme ai Circoli della zona, delle serate per la raccolta di aiuti; è significativo un O.d.G. del Consiglio del 2 gennaio 1973, a condanna della ripresa dei bombardamenti sul Vietnam del Nord.
Nel 1974:
- Presa di posizione per il «NO» all'abrogazione del divorzio: le iniziative per la conoscenza e la diffusione della legge furono sollecitate e organizzate dai giovani, con notevole partecipazione della popolazione.
- «Brescia perché?»: manifestazione sollecitata e organizzata dai giovani in occasione dell'attentato in Piazza della Loggia, con la partecipazione di un sindacalista della CGIL-Scuola.
- Presa di posizione a favore della riforma della scuola media.
- Assemblea illustrativa dei decreti delegati per la formazione degli organi collegiali della scuola.
- «Il voto a 18 anni»: dibattito con la partecipazione delle rappresentanze politiche del Consiglio Comunale.
- Incontro con il Sindaco sulla situazione finanziaria del Comune.
Nel 1975:
- Ripresa della programmazione cinematografica: proiezione di film a passo ridotto a cura della Commissione Culturale.
- «Ricordi di quei giorni»: presentazione del libro di Nello Dini, che rievoca il periodo del passaggio del fronte nella nostra zona.
- Incontri con l'Amministrazione Comunale: Assemblee - dibattito sui temi dell' approvvigionamento idrico, e sulla riforma sanitaria allora in fase di elaborazione.
- «I giovani e la società»: con la partecipazione dei rappresentanti dei movimenti politici giovanili.
- «La situazione cilena»: con la partecipazione di due fuoriusciti cileni.
Nel 1976:
- Incontro con il Sindaco sui tagli al bilancio comunale.
- La prima «Ottobrata»: un intero mese di attività ricreative, culturali e sportive, che prese lo spunto da un torneo di giochi e gare sportive tra i Circoli di La Fonte, Bagno a Ripoli e Osteria Nuova.
Nel 1977:
- «L'assistenza sanitaria dopo lo scioglimento delle Mutue».
- Mostra sull'artigianato femminile della zona: in questa occasione molte famiglie misero a disposizione pezzi ricamati appartenenti a madri e nonne.
- Prima ricerca storica sulla Casa del Popolo: redatta da un gruppo di giovani, è stata ri-presa ed ampliata in questo volume.
Nel 1978:
- adesione al servizio comunale di formazione fisico-sportiva.
Dal 1979:
- tra il 1979 e il 1982 il Circolo mise a disposizione di un gruppo di giovanissimi alcuni lo-cali per dare vita all'emittente radiofonica democratica in modulazione di frequenza «Radio Firenze Sud» la cui storia ha trovato memoria in una pubblicazione del 2008 curata da Michele Turchi.
- Nel 1980 ospitò alcuni gruppi di sperimentazione teatrale come «Mimesis». La presenza di
queste "avanguardie" favorì nuove aggregazioni intorno al Circolo di numerose compagnie di
giovani.
- Oltre a queste attività sono da registrare nello stesso periodo l'adesione a vari circuiti teatrali e musicali gestiti dall'Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli e l'organizzazione di feste per i soci e bambini
- In questo periodo si rileva una notevole presenza delle donne nella organizzazione e realizzazione delle attività e vide la riattivazione del circolo U.D.I. vide momenti di discussione e di dibattito e il coinvolgimento di numerose donne che già dal 1976 erano entrate a far parte del Consiglio dell'associazione.
ATTIVITA' CULTURALI SVOLTE DAL 1990 AL 1995
Tra le finalità culturali dell'Associazione le pubblicazioni hanno sempre occupato una posizione privilegiata fin da quando, nel sessantesimo anniversario della sua fondazione (1982), un gruppo di Soci curò alcuni "Appunti sulla Casa del Popolo di Osteria Nuova". Questa tradizione è stata, e continua ad essere arricchita da pubblicazioni che costituiscono la memoria storica non solo della nostra Associazione ma di tutto il complesso territorio che intorno vi si identifica.
- Il profondo spirito identitario e l'attaccamento alla Associazione si sono dimostrati tali quando il 21 aprile 1991 fu organizzata una mostra fotografica sul paese di Osteria Nuova. Soci e compaesani misero a disposizione tutte le loro foto d'epoca e originali. Parallelamente fu attivata una ricerca sul territorio, utilizzando allo scopo testi editi, documenti d'archivio e testimonianze orali. La mostra, interamente curata dal gruppo, fu inaugurata e fu riproposta in più di una occasione.
- Per non disperdere il materiale raccolto, si pensò alla pubblicazione di un catalogo. Il materiale raccolto fu incrementato e verificato nel corso di una ulteriore fase di ricerca, curata da Michele Turchi, e quello che doveva essere solo un opuscolo diventò con il tempo un vero e proprio libro. A pubblicazione avvenuta, Storie di un paese fu pre-sentato il 10 marzo 1994.
- Nel frattempo prendevano corpo alcune opportunità di collaborazione con gruppi esterni. La prima di queste, allestita insieme al Centro Giovani Aperto, fu la rassegna Uder-video, che offriva un panorama significativo dei film autoprodotti in video da dieci giovani autori fiorentini (13-27 marzo 1992).
- Un altro proficuo rapporto di collaborazione si stabilì con il gruppo teatrale Belzobè Hi-steric Theatre, che aveva sede nei nostri locali. Il frutto più evidente di questo lavoro fu la rassegna Poesia Estate per autori dilettanti di prosa e poesia, che ebbe due edizioni di buon successo (con finali il 19 giugno 1992 e il 5 novembre 1993), completate dalla pubblicazione, sia pure in economia, di tutti i testi ammessi al concorso.
- In occasione della celebrazione del 50° anniversario della Liberazione (25 aprile 1995), ci fu la proiezione del film "Aronne" di Fabio Del Bravo, che narra della famiglia Cavicchi che perse ad opera dei nazisti, contemporaneamente, tre componenti tra cui appunto "Aronne" di soli 14 anni. Al film seguì una spontanea rievocazione di quei mo-menti da parte di chi li aveva vissuti sulla propria pelle.
ATTIVITA' CULTURALI SVOLTE DAL 1995 AL 2012
Nella seconda metà degli anni '90 con il progressivo affievolirsi dell'impegno volontario dei soci, le attività sportive e culturali, che avevano caratterizzato la società negli anni prece-denti, subirono una notevole contrazione. Fenomeno che ha interessato in generale gran parte dell'associazionismo volontario nel nostro territorio, forse legato ad una nuova etica sociale fondata sulla personalizzazione sulla scia di quanto accaduto per la politica. Sul lato culturale più strettamente legato alla S.S. Audace Resistente si iniziò a comprendere che tutto ciò che di eccezionale era stato realizzato in quasi un secolo da una comunità come quella di Osteria Nuova attraverso le più varie espressioni dell'associazionismo, sarebbe andato perduto se non vi fosse stato un improbabile ritorno ad un volontariato militante.
Fu in quel periodo che si scelse con lungimiranza di finanzia-re la pubblicazione di libri che, grazie all'incommensurabile lavoro di ricerca del nostro illustre socio Michele Turchi, han-no fissato la storia del nostro sodalizio in modo indelebile per poterla consegnare alle future generazioni.
Sono 5 le pubblicazioni ad oggi uscite e dalle quali sono state tratte gran parte delle notizie storiche che qui riportiamo.
Questo minor apporto del volontariato ha richiesto anche una trasformazione nella gestione delle attività culturali a causa di maggiori costi per l'organizzazione di eventi e soprattutto per la manutenzione straordinaria e il manteni-mento dell'immobile, una volta curati totalmente dai soci.
La Società è stata infatti costretta ad avviare una conduzione parzialmente volontaria delle attività di ristorazione e bar anch'esse precedentemente svolte dal solo volontariato, per poter trovare sostegno economico per la gestione dell'immobile e per finanziare anche le attività culturali. (In proposito la S.S. Audace Resistente ha sempre concesso i propri spazi gratuitamente a tutti coloro che svolgevano attività culturali senza fini lucro).
Tuttavia questa trasformazione ha richiesto un notevole impegno economico iniziale per la ristrutturazione dei locali per renderli idonei alle nuove normative e dotarli di attrezzature tecniche aggiornate.
In quel periodo sono stati eseguiti anche lavori esterni complementari all'immobile di proprietà demaniale, che ne hanno valorizzato e razionalizzato la funzione di unico luogo di socializzazione presente a Osteria Nuova.
Gli SPAZI PRINCIPALI destinati alle attività di socializzazione e servizi sui quali si è inter-venuti sono:
- sala Teatro Storico di Osteria Nuova sul quale si è intervenuti per la messa a norma degli impianti dotandola anche di un palco di regia in legno che ha reso la sala più accogliente e funzionale per accogliere spettacoli teatrali e musicali di ogni genere.
- sala giochi, bar e pizzeria costituiscono luoghi di ritrovo e di socializzazione. In parti-colare la pizzeria svolge il servizio giornaliero di mensa per lavoratori di tutta la zona.
- al 1°piano è situata una saletta polivalente che ha principalmente funzione di luogo di riunione e sala di lettura grazie a una nutrita collezione di pubblicazioni. Nella saletta sono esposti ulteriori trofei vinti dal-la nostra società sporti-va. Da notare le maglie risalenti agli anni d'oro del ciclismo appartenenti alle due società "Audace" e "Resistente" poi fusesi per dare origine alla attuale S.S. Audace Resistente.
- nei locali interni è stato debitamente attrezzato anche un ambulatorio che costituisce il presidio sanitario locale dove visitano due medici a tutto vantaggio delle persone più anziane
Molti sono gli spazi all'aperto intorno al-lo stabile della Casa del popolo che nel tempo la Società Sportiva ha costruito e attrezzato rendendoli funzionali e alle occasioni di incontro e di divertimento. In merito a questi spazi esterni attrezzati si rileva come risultino funzionali anche allo stabile in cui ha sede la S.S. Audace Resistente tanto da costituire un elemento complementare inscindibile. Resta tuttavia ancora molto da fare soprattutto per il loro manteni-mento anche se gli interventi di maggior rilevanza sono da eseguire sull'immobile che un'apposita relazione tecnica a parte evidenzierà nei dettagli.
La pista aperta nel giardino della Casa del Popolo in passato utilizzata per il ballo estivo e il pattinaggio accoglie oggi anche alcuni spettacoli musicali proponendo sullo sfondo bellissimi panorami sulle colline del Chianti, su Fiesole e Firenze.
- Il campo di calcetto e il parcheggio auto
- Area giochi attrezzata per bambini
Dal 2000 circa ad oggi, grazie agli interventi di messa in sicurezza e a nuove attrezzature, come l'altana di regia effettuati, come sopra ricordato, a spese della nostra Associazione, la sala teatro ha costituito un luogo di accoglienza dove numerosissimi gruppi di giovani hanno potuto esercitarsi gratuitamente, esibirsi e crescere.
Tuttavia, la S.S. Audace Resistente. per continuare a dare risposte culturali adeguate nonostante le esigue risorse a disposizione, ha cercato la cooperazione con altre associazioni, non solo locali, ma anche con quelle presenti nell'area di Firenze sud, come l'Associazione CAMBIAMUSICA, che da tempo collabora attivamente con la nostra Associazione.
Questa aggregazione si è allargata progressivamente a una rete di gruppi teatrali, musicali e portatori altri interessi culturali che hanno impiegato la struttura teatrale per rappresentazioni, videoproiezioni, spettacoli musicali live nei quali i maggiori protagonisti sono stati giovani e appassionati talenti.
Si ricorda inoltre che fino al 2004 la sala è stata sede di diversi gruppi musicali dediti al ballo.
In particolare occorre ricordare che la disponibilità della sala in questi anni è stata sempre concessa gratuitamente alle scuole e ai genitori tanto che ogni anno vengono autonomamente presentati decine di spettacoli ed iniziative per i più piccoli.
Durante l'inverno di anno in anno si sono sviluppati diversi laboratori didattici di teatro (Gruppi Fiori d'acciaio e Comari Maggio). Nei nostri locali ha sede anche la LiiT (Lega italiana Improvvisazione teatrale).
Negli ultimi due anni i periodi estivi sono stati caratterizzati da un'attività molto interessante ed innovativa come i "centri estivi per ragazzi in inglese" che hanno registrato un'eccellente seguito supportati dalla fruizione sia degli spazi ludici esterni, che della risto-razione che funziona tutti i giorni anche a pranzo.
Nel campo del socia-le sono state organizzate negli ultimi dieci anni altrettante attività e feste in particolare con AISM (Ass. Italiana Sclerosi Multipla) e collaborazione con altre associazioni del così detto "terzo settore" che operano sul territorio come il CALCIT.
Quest'anno si celebrerà il novantesimo della fondazione della Società Sportiva Resistente che come accennato in inizio nasceva appunto nel 1922.
Da non dimenticare che già nel 2001 è stato festeggiato il Centenario della fondazione della SMS progenitrice della S.S. Audace Resistente con un folto programma di iniziative culturali e sportive che hanno occupato ben 2 settimane a cavallo tra novembre e dicembre. Interessante rivivere quel 17 novembre di cento anni fa attraverso la minuziosa ricostruzione storica che Michele Turchi ha riportato sulla locandina del "centenario", che troverete integralmente nella nota in appendice.
Di seguito alleghiamo alcune delle più recenti locandine delle attività teatrali e musicali che si sono svolte a Osteria Nuova.
Le attività sportive Il ciclismo
Nei 90 anni di storia (1922-2012) della Società Sporti-va Audace Resistente si ritrovano pagine epiche dello sport, soprattutto del ciclismo che nel Comune di Bagno a Ripoli ebbe numerosi sportivi che vi si dedicarono. Si ha infatti notizia di una "grande corsa ciclistica" che già il 7 Agosto 1910 veniva organizzata dal Club Sportivo "Avanziamo-ci" di Antella, Grassina, Ponte a Ema e sobborghi limitrofi, con sede in Grassina.
Anche a Osteria Nuova nel 1922 un gruppo di appassionati decise di formare una Società Sportiva nel paese, che fu chiamata "Resistente". Ne da notizia il "Nuovo Giornale dello Sport" del 12 marzo 1923 dove è pubblicata la composizione del consiglio direttivo della Società. Sin dalla sua fondazione la Società organizzò la "Coppa Unione", con partenza e arrivo a Osteria Nuova
Nel corso degli Anni Venti numerose corse, incluso il Giro d'Italia, transitarono per le strade ancora non asfaltate del territorio di Bagno a Ripoli.
Gino Banchini della "Resistente" vinse la coppa Bianchelli, (Firenze-Pistoia e ritorno) l'8 aprile 1923. Il vecchio trofeo è ancora conservato in sede. (foto) Al terzo posto si classificò un altro corridore della Resistente: Gino Chiari.
Portavano i colori della Resistente i primi tre arrivati nella "Coppa Puliti, Melani & C.", detta "coppa delle Mille Lire", corsa al Galluzzo il 30 settembre 1923.
Tra i corridori che negli Anni Venti e Trenta partecipa-rono alle corse con i colori della Resistente si ricorda-no anche Gino Chiari soprannominato "Succhiello", fortissimo negli arrivi in volata Gaglia-no Petrioli, Aladino Gemmi, Mario Cipriani, Bruno Fontana, Righini e Della Valle. Ermindo Marinai, Francesco Corsi e Virgilio Martelli furono invece attivi dirigenti.
Tra questi anche Righetto Mannaioni (1906-1962), che più di una volta portò alla vittoria i colori della Resistente non trascurando l'impegno politico insieme a Augusto Dauphinè "nell'antifascismo durante tutto il ventennio e nella Resistenza nelle file del Partito d'Azione".
Degli Anni Trenta non sono molti i documenti rimasti a testimonianza. In quell'epoca la maggior parte dei corridori dilettanti era organizzata nell'ambito dei Gruppi Rionali Fascisti. Tuttavia era l' epoca dell' Intramontabile giovanissimo Gino Bartali che indosserà la maglia della Società Sportiva Aquila di Ponte a Ema dal 1931 al 1934. Il no-me dell' "Intramontabile" Gino è legato alla società Resistente per un tragico evento avvenuto nel corso della "Targa Chiari" quando il fratello minore Giulio, anche lui ciclista molto promettente, rimase vittima di un tragico scontro con una "Balilla" che procedeva in senso inverso.
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Durante il periodo bellico le coppe vinte dai corridori della S.S. Resistente vennero con-servate personalmente dai dirigenti e furono recuperate nel periodo successivo alla Liberazione (4 Agosto 1944) per iniziativa del locale Sottocomitato del C.T.L.N. Non disponendo più di una sede propria, la Società Sportiva trovò ospitalità presso don Alfonso Petrioli, che mise a disposizione dei dirigenti un locale nella canonica di San Quirico a Ruballa. Motivi politici portarono però alla formazione di una nuova squadra presso la locale Società di Mutuo Soccorso, denominata Unione Sportiva Audace Pattuglia, che adottò i colori sociali giallo e blu.
Negli anni cinquanta
Molti dei successi della U.S. Audace Pattuglia negli anni '50 sono legati al nome di Otello Noci, nato proprio a Osteria Nuova il 2 aprile 1937, che vinse la maggior parte delle gare che si disputarono fino al suo passaggio alla U.S. Affrico, per conto della quale colse altri importanti successi.
Il suo posto fu preso da Elio Romanelli che nel 1955 conquistò il titolo di: Campione Provincia-le Esordienti UISP.
Nel frattempo anche la S.S. Resistente continuava con onore la propria attività. Tuttavia si cominciò a pensare alla riunificazione le due società sportive del paese e l'obbiettivo fu comunque rag-giunto all'inizio del 1956 con la prospettiva di formare una squadra. La nuova Società fu chiamata Audace Resistente, adottò i colori rosso e bianco della squadra più vecchia e ebbe sede nei locali della S.M.S.
1a Coppa d'oro Sergio e Giulio Migliorini (Biennale Consecutiva) Alla Società che avrà i migliori classificati nei primi cinque Firenze 22-5-1955.
Alla loro fusione seguì l'organizzazione di diverse corse delle quali si trova riscontro anche dei risultati:
1 Luglio 1956: "G.P. SEMPRE PRONTO", categoria Dilettanti
1° Graziano Ciulli, S.S. Audace Resistente
30 Giugno 1957: "XLV SAN PELLEGRINO SPORT", categoria Dilettanti
1° Antonio Margotti, G.S. Rinascita Ravenna
29 Settembre 1957: "V COPPA FRANCO CORSI", categoria Esordienti
1° Adriano Simoncini, S.S. Audace Resistente
6 Luglio 1958: "G.P. LIQUIGAS", categoria Dilettanti I e II categoria; 6°. Coppa Franco Corsi
1° (non documentabile).
Nel corso dei primi Anni Sessanta la sezione sportiva della Audace Resistente attraversò non poche difficoltà economiche, che videro l'ingresso di uno sponsor EdiGIMA. Gli scarsi risultati sportivi furono la causa principale dello scioglimento della Audace Resistente - EdiGIMA, avvenuto alla fine del 1970.
Tra le numerose gare ciclistiche organizzate nel corso degli anni dalla S.S. Audace Resistente, il "Trofeo Benemeriti dello Sport" - la "Coppa Bencistà" (1966-67), il "G.P. GIMA" (1966-69), il "G.P. Sir Caffè" (1968), tutte per la categoria Esordienti. Anche di questo periodo esiste memoria delle numerose corse ciclistiche organizzate a Osteria Nuova.
17 Luglio 1966: I Trofeo "BENEMERITI DELLO SPORT", I edizione, categoria Esordienti
1° Daniele MASIANI, G.S. Lippi-Proraso
(?) 1966: "I COPPA BENCISTÀ", categoria Esordienti
1° (non documentabile)
4 Giugno 1967: I Trofeo "BENEMERITI DELLO SPORT", II edizione, categoria Esordienti
1° Ledo BONATTI, G.S. Marzocco S. Giovanni V.no
6 Agosto 1967: "II COPPA BENCISTÀ", categoria Esordienti
1° Riccardo RAUGEI, U.S. Soccorso Prato
I trofei della S.S.Audace Resistente
9 giugno 1968: I Trofeo "BENEMERITI DELLO SPORT", III edizione, categoria Esordienti
1° Ledo BONATTI, G.S. Marzocco S. Giovanni V.no
28 Luglio 1968: "G.P. SIR CAFFÈ", categoria Leva Esordienti
1° Ledo BONATTI, G.S. Marzocco S. Giovanni V.no
22 giugno 1969: II Trofeo "BENEMERITI DELLO SPORT", I edizione, categoria Esordienti
1° Franco GUAZZINI, G.S. Copart
13 Aprile 1969: "4° G.P. GI.MA.", categoria Esordienti (disputato a Novoli)
1° Paolo PELLI, G.S. Castello SIRPA
(?) 1969: "II GIOCHI DELLA GIOVENTÙ", fase comunale
1° (non documentabile)
12 luglio 1970: II Trofeo "BENEMERITI DELLO SPORT", II edizione, categoria Esordienti
1° Dario VIGNOZZI, G.S. Elettroplaid
Non va infine dimenticata, nel 1969, l'organizzazione della fase comunale dei "II Giochi della Gioventù" e un concorso fotografico avente per tema "il ciclismo", con una buona partecipazione di concorrenti da ogni parte d'Italia.
Negli anni '70, dopo l'interruzione del sodalizio con la EdiGIMA, la Audace Resistente continuò per qualche tempo la propria attività organizzando il trofeo "Benemeriti dello sport" e gare a sostegno del settore cicloturisti e cicloamatori, organizzando il "G.P. Cini" (1973).
23 luglio 1972: III Trofeo "Benemeriti dello Sport", gara a categorie per ciclo sportivi
20 maggio 1973: IV Trofeo "Benemeriti dello Sport", gara a categorie per ciclosportivi
22 Aprile 1973: "G.P. CINI", gara a categorie per ciclosportivi
14 aprile 1974: V Trofeo "Benemeriti dello Sport", gara a categorie per ciclosportivi
Dalla metà degli Anni Settanta si interrompe la frenetica attività ciclistica per lasciare il po-sto ad altre attività sportive.
Solo il 12 ottobre 1980 e il 20 Settembre 1981, si sono corse due edizioni del "G.P. Officina Batacchi", con la collaborazione della S.S. Aquila Ponte a Ema.
12 Ottobre 1980: "G.P. OFFICINA BATACCHI & C.", categoria Allievi (org. S.S. Aquila P.te a Ema)
1° Fabio COLLINI, S.S. Aquila Ponte a Ema
20 Settembre 1981: "2° Coppa BATACCHI", categoria Esordienti (org. S.S. Aquila Ponte a Ema)
1° (non documentabile)
Da allora per tornare a organizzare gare ciclistiche bisogna attendere il 1996 quando la Audace Resistente fu sede di un gruppo sportivo "MTB" Firenze attivo nel settore mountain bike, una disciplina molto seguita a partire dagli anni '80.
La presenza di un folto gruppo di ciclisti permise tuttavia la ripresa dell'organizzazione, in collaborazione con la S.S.Aquila Ponte a Ema, del trofeo "Benemeriti dello sport" che ave-va caratterizzato l'attività della S.S.A.R. negli anni '60 e '70.
23 giugno 1996: VI Trofeo "Benemeriti dello Sport", categoria Juniores (org. SS Aquila P. a Ema)
1° Samuele TARTAGLIA, G.S. Borgonuovo-Milior
27 luglio 1997: VII Trofeo "Benemeriti dello Sport", categoria Juniores (org. S.S. Aquila P. a Ema)
1° Giovanni BRUGALETTA, Pol. Vianuova-Madigan
12 luglio 1998: VIII Trofeo "Benemeriti dello Sport", categoria Juniores (org. SS Aquila P. a Ema)
1° Andrea RINALDINI, C.A. Montemurlo Vangi
18 luglio 1999: IX Trofeo "Benemeriti dello Sport", categoria Juniores (org. S.S. Aquila P. a Ema)
1° Manuel FOSCHETTI, G.S. Da-Ver Toscana
L'ultima corsa ciclistica organizzata dalla S.S.Audace Resistente in collaborazione con il. G.S. Olimpia Valdarnese è stato il : I Trofeo "Fiorenzo Pacini", categoria Esordienti, il 26 agosto 2007 (1° Alberto BETTIOL, G.S. Castelfiorentino-BCC
podismo
L'era podistica della Audace e Resistente iniziò in occasione delle manifestazioni celebrative del 50° anniversario della fondazione della Società, il 24 settembre 1972 si corse la "Sgambata in Collina", che vide la partecipazione di 422 podisti.
La gara ebbe in seguito altre cinque edizioni: la seconda fu corsa il 24 giugno 1973; la terza il 14 ottobre 1973; la quarta, non agonistica, il 26 dicembre 1973; la quinta (G.P. Il Regalo) il 9 aprile 1975; infine la sesta (G.P. Renault) il 19 novembre 1978.
Non fu comunque questa la prima esperienza in assoluto a Osteria Nuova nel settore del podismo: agli inizi degli Anni Cinquanta la U.S. Audace Pattuglia riportò la sua prima vitto-ria in campo podistico con Otello Noci, che in seguito si sarebbe dedicato al ciclismo con ottimi risultati.
Sull'onda dell'entusiasmo di quel-la prima gara un gruppo di sportivi del paese formò una propria squadra podistica che, pur essendo stata attiva solo pochi anni, il 1 dicembre 1973 organizzò un convegno sul podismo e nel novembre 1974 un altro sulla medi-cina sportiva.
Oltre alla "Sgambata in Collina", il gruppo podistico di Osteria Nuova curò l'organizzazione di altre gare. Particolare successo riscosse la "Tris Podistica", corsa a cronometro a squadre di tre podisti, che ebbe due edizioni il 13 ottobre 1974 e il 29 maggio 1975.
A lato Giovanni Cecconi, seguito in bicicletta seguito da Vittorio Batacchi, è stato uno degli atleti più rappresentativi della squadra podistica di Osteria Nuova. Durante lo svolgimento della maxi-staffetta "24 x 1 ora" all'Arena di Milano, il 9 e 10 novembre 1974, era riuscito a eguagliare il record italiano sull'ora per la categoria veterani con 16,475 Km percorsi, record che riuscirà a migliorare l'anno successivo all'Acqua Acetosa, a Roma, con 17,195 Km percorsi.
In anni più recenti, dal 1988 al 1994, la Audace Resistente ha curato l'organizzazione di una corsa podistica non competitiva denominata "Corri per Noi", programmata nel corso della manifestazione a sostegno della Associazione Italiana per la Sclerosi Multipla (A.I.S.M.).
Il gruppo podistico si è sempre contraddistinto perché riusciva a mobilitare una larga fetta del paese in occasione delle proprie manifestazioni sportive. Calcio
La partecipazione a partite di calcio da parte di gruppi di giovani di Osteria Nuova è documentata sin dagli anni del dopoguerra.
L'attività calcistica della Audace Resistente ha dato i suoi migliori frutti, per continuità e buoni risultati, nel corso degli Anni Sessanta; nella stagione 1962-63 la squadra (nella foto) si classificò al secondo posto nel Campionato Provinciale "Dilettanti UISP".
La squadra che nel giugno 1963 arrivò alle semifinali della "II Coppa Cirri", a Scandicci.
La squadra che nella stagione 1963-64 ottenne due importanti affermazioni: la vittoria del Campionato Provinciale "Juniores UISP" e della "Coppa Primavera UISP".
Nella seconda metà degli Anni Settanta, per iniziativa di un gruppo di giovani soci, fu nuovamente allestita una squadra di calcio che nel 1975 si classificò al settimo posto nel torneo di Antella e nel 1978 al terzo nel "Torneo Gianfranco Mattei" a Bagno a Ripoli, guidata dall' allenatore Romano Prosperi.
Nel corso degli anni successivi l'attività sportiva nel settore calcio è andata avanti, il più delle volte con un impegno organizzato da parte degli stessi componenti della squadra con la partecipazione a vari tornei paesani e al campionato "Amatori ARCI-UISP.
Verso la metà degli Anni Ottanta un gruppo di ragazze di Osteria Nuova prese l'iniziativa di formare una squadra di calcio femminile, unica nel suo genere in tutto il territorio comunale.
La squadra femminile è rimasta attiva fino alla stagione 1990-91, conseguendo significativi piazzamenti come il quarto posto nel Campionato "Dilettanti Femminile UISP" sia nel 1986-87 che nel 1987-88.
Tutto questo accadeva nonostante che a Osteria Nuova non esistesse un campo da calcio, così che le squadre locali hanno dovuto giocare le proprie partite negli impianti di Grassina, Antella e Bagno a Ripoli.
Dalla fine degli Anni Ottanta è stato realizzato, nello spazio adiacente al circolo, un campo per il gioco del "calcio a 5" (o calcetto) che ha visto la giovanissima "Brigata Biancorossa" della Audace Resistente vincere, il 16 luglio 1997, il "2° Torneo di calcetto "S. Donato in Collina.
BIBLIOGRAFIA:
Statuto della Società Cooperativa dell'Osteria Nuova, Firenze, Tip. Fioretti, 1895 (BNCF, Miscellanea, S.1112).
Statuto della Società Corale e di Mutuo Soccorso dell'Osteria Nuova, Firenze, Tip. Civelli, 1902 (BNCF, Miscellanea, S.9112; ACBR, Filza 339, fasc. 60).
BENELLI M., CAMICIOTTOLI P., CINI A. (a cura di), Relazione storica della Casa del Popolo di Osteria Nuova, dattiloscritto, 1977.
BENELLI M., CAMICIOTTOLI P., CINI A., FANTECHI F., TURCHI M. (a cura di), Appunti sulla Casa del Popolo di Osteria Nuova, Osteria Nuova, S.S. Audace Resistente, 1982.
TURCHI M., Storie di un paese. Indagine sul territorio di Osteria Nuova, Osteria Nuova, Audace Resistente Cultura, 1993.
TURCHI M., 75 anni di sport a Osteria Nuova. 1922-1997, Osteria Nuova, S.S. Audace Resistente, 1997.
TURCHI M., Storie di un paese. Indagine sul territorio di Osteria Nuova - Volume secondo- Osteria Nuova, S.S. Audace Resistente 2001.
TURCHI M., RADIO FIRENZE SUD: vita morte e miracoli della piccola emittente che rinunciò alla pubblicità (1978-1985). Osteria Nuova, S.S. Audace Resistente - 2008.
TURCHI M., Storie di un paese. Indagine sul territorio di Osteria Nuova - Volume terzo. Osteria Nuova, S.S. Audace Resistente - 2011.
17 NOVEMBRE 1901: ATTO DI NASCITA
Il 17 ottobre 1901 l'Assemblea dei soci della "Società Corale e di Mutuo Soccorso dell'Osteria Nuova" approvò definitivamente il suo primo Statuto, che entrò in vigore quello stesso giorno. Fortunatamente gli archivi conservano alcune copie del libretto a stampa [Tipografia Civelli, Firenze, 1902] e il testo di quei 143 articoli, divisi in dieci titoli, non è andato disperso. Tra gli scopi che la Società si prefiggeva, l'articolo 2 elenca: «a) il mutuo soccorso materiale e morale fra gli ascritti; b) l'assistenza ai soci malati; c) il canto corale e la ricreazione». Da alcuni articoli dello Statuto si evince che la Società era già attiva al momento di essere legalizzata, anche se non ci è dato sapere da quanto tempo. Già da qualche anno esisteva in paese la "Società Cooperativa dell'Osteria Nuova", costituita il 14 gennaio 1894 «fra gli operai ed artigiani» con lo «scopo di somministrare ai soci i generi alimentari, combustibili ed altri di prima necessità, al minimo prezzo possibile». Queste associazioni sorsero numerose perfino nei paesi più piccoli e sperduti e, nonostante si occupassero di necessità primarie ed elementari, contribuirono notevolmente sia allo sviluppo di un valore come la solidarietà, sia alla formazione socia-le e civile di un largo strato della popolazione. Nell'elenco dei "soci fondisti" della Società di Mutuo Soccorso dell'Osteria Nuova si leggono cognomi ancora ben radicati in paese, mentre di altri si è persa anche la memoria. Ma cerchiamo di passarli in rassegna, per quanto possibile, questi venti-cinque signori di un secolo fa, che dettero vita al "nonno" dell'attuale Circolo ARCI. A quella data era presidente Mario Franceschelli, del quale non si sa niente di più. Il segretario era Settimio Giannini, detto Mario e soprannominato "Baracca", falegname. Tra i tra i due nomi si legge quello di Abramo Barbieri, che molto probabilmente era il vice presidente, anche se la carica non viene specificata; era soprannominato "Chiudino", faceva il muratore e era padre di Lindo, merciaio, che ricordiamo tra i fondatori della Società Sportiva Resistente. Degli altri "soci fondisti" si conoscono Adolfo Pratesi, muratore, che nel 1920 fu eletto consigliere comunale nella maggioranza socialista di Bagno a Ripoli; Augusto Ferroni detto "Sghille", calzolaio, padre di Eugenio (calzolaio) e Foresto (gestore della cooperativa); Guido Mechi detto "Beccafico", muratore, che in seguito rileverà dal suocero la rivendita di sali e tabacchi; Guglielmo Biliotti detto "il Lallino", muratore; Augusto Somigli detto "Pancino", muratore, padre di Beppe, che fu postino del paese; Torello Mannucci detto "il Buttero", muratore, padre di Giovanni detto "Nannolino" e suo fratello Serafino, anch'esso muratore; Silvio Cini, padre di Adamo e Cino, tutti maestri muratori; Carlo Cini, muratore, padre di Aldo, impresario edile; Adolfo Martelli, detto "Martello", grossista di frutta e verdura; Vincenzo Catellacci, calzolaio; Narciso Martinelli, scalpellino; Luigi Tilli, fornaciaio. Nell'elenco dei "soci fondisti" figurano poi i nomi di Silvio Somigli, Olinto e Giuseppe Fracassini, Egidio Pratesi, Ettore Bruscoli, Giovanni Carrai, Arbace Luti, Luigi Biliotti ed Emilio Degl'Innocenti, dei quali non è rimasta altro che la menzione del nome. Come si vede bene, nonostante agli inizi del Novecento la maggior parte degli abitanti di Osteria Nuova fosse de-dita all'agricoltura, tra i fondatori della Società non figura nessun mezzadro. I contadini, per paura della "disdetta" dal podere, si tennero alla larga da questo tipo di associazioni, che i padroni non vedevano certo di buon occhio. Colpisce anche la giovane età di questi soci, compresa fra i diciassette e i trentun anni, per una media di venticinque. Messa a confronto con il largo disinteresse dei giovani d'oggi per l'associazionismo, dà il senso di un marcato cambiamento nel modo di vivere nel corso dell'ultimo secolo. Tornando a esaminare gli articoli dello Statuto, si rileva che potevano essere ammessi come soci attivi cittadini che avessero un'età compresa tra i sedici e i quarantacinque anni, «di sana e robusta costituzione», di «ottima moralità», che esercitassero «una professione o mestiere». Inoltre i richiedenti non potevano risiedere a oltre tre chilometri di distanza dalla sede sociale. Ogni socio versava una «tassa di entratura di lire una» ed era tenuto a versare un «contributo di centesimi 15 settimanali che anderà in prò della Cassa del Mutuo Soccorso». Quest'ultima veniva in aiuto al socio attivo che «venga colpito da malattia che lo renda inabile al lavoro» con la concessione di «un assegno giornaliero di lire 1 per i primi 30 giorni, e continuando la malattia gli verrà concesso per altri 20 giorni l'assegno giornaliero di lire 0,50». Lo Statuto prevedeva anche sovvenzioni in caso di cronicismo (lire 10 annue, oltre all'esenzione dal pagamento della quota settimanale) e l'assistenza notturna di quei soci infermi che ne avessero la necessità. Accanto ai Soci Attivi, vi erano i Soci Fondisti, Benemeriti, Onorari e Cooperatori. Questi ultimi «sono coloro che, pur pagando la quota contributo settimanale, come i soci attivi, rinunzieranno alla sovvenzione, ma non all'assistenza, in caso di malattia». Sotto questa forma si associarono alla S.M.S. anche alcuni benestanti del paese che, pur in netta minoranza, aveva-no però grande ascendente su gran parte del corpo sociale al momento di prendere delle decisioni. La Società, della quale esiste ancora il vecchio gonfalone ricamato, ebbe la sua prima sede all'interno dell'edificio Barco II, popolarmente noto come "il Landrone", che si trova lungo la via Roma, di fronte allo sbocco di via Ubaldino Peruzzi. Rimaneva aperta il giovedì sera e l'intera giornata della domenica. Il bar vendeva poche cose (il caffè fatto con la "calza", vino, liquore agli anaci, rhum, caramelle, sigari e sigarette), si giocava a carte e si facevano feste da ballo con una orchestrina di musicisti dilettanti. Diretta dal Maestro Giambecchini, che abitava a San Donato in Collina, ne facevano parte: Beppe Taddei alla chitarra; Paolino "della Fidalma" al contrabbasso; Pietro Focardi e Giulio Taddei ai clarini; Foresto Ferroni alla cornetta; Sabatino Martinelli al flauto; Amilcare Taddei oppure Adriano "d'Arpinolo" al violino. Uno dei fondatori, Guglielmo Biliotti detto "il Lallino", ebbe per molti anni l'incarico di caposala. Era lui stesso a guidare l'immancabile quadriglia, un ballo di gruppo che aveva come scopo principale quello di portare le coppie danzanti davanti al banco di consumazione. Quanta differenza con l'attività frenetica e scarsamente socializzante di questo inizio millennio! Oggi tutto il movimento associativo sta attraversando una profonda crisi e il genuino spirito di solidarietà, la gioia di una sana e semplice ricreazione che animò quei lontani pionieri sono ormai perduti. Per sempre?
Michele Turchi, 2001